14-11-2022
Sabato 19 Novembre 2022 - 𝑷𝑰𝑵𝑲 𝑬𝑿𝑷𝑶: 𝑴𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒗𝒂, 𝒂𝒓𝒕𝒊𝒔𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒆 𝒇𝒐𝒕𝒐𝒈𝒓𝒂𝒇𝒊𝒄𝒂 + DJSET
Expo a cura di:
- @kz.af
- @giupiters
- @pasterosa
- @l_aita
- @nevicallinferno
- @jus..._
- @gracefrom2000
- @drawingsofkiki
- @ela.raciti
LineUp:
- @_sheeeer__
- @labek2.0
- @ylenia.sanfilippo
- @le.i.da
Il 25 novembre è la Giornata Internazionale Contro la Violenza Maschile sulle Donne, una violenza di genere che è sistemica e presente ad ogni latitudine. Quest’anno, come Collettivo Pluralista Etneo e Officina Rebelde abbiamo deciso di organizzare un evento culturale per avvicinarci alla data del 25 Novembre. Saremo al centro sociale Sabato 19, a partire dalle 17:30, con una mostra artistica, visiva, fotografica e DJSet per dare espressione all’oppressione di genere che viviamo ogni giorno, alla nostra determinazione a ribellarci e lottare contro il patriarcato!
Illustrazione a cura di astronautaalladeriva
Grafica a cura di @triphic
QUI L'APPELLO COMPLETO
Il 25 novembre è la Giornata Internazionale Contro la Violenza Maschile sulle Donne, una violenza di genere che è sistemica e presente ad ogni latitudine.
Femminicidi, molestie fisiche e verbali, stupri, sono la manifestazione più tangibile sui nostri corpi di questa violenza che ha numeri impressionanti: solo in Italia, ogni tre giorni, viene uccisa una donna per mano dell'ex-convivente, del marito, di un familiare, padre o fratello. A Catania, l’ultima donna vittima di femminicidio è stata uccisa dal figlio minorenne. Questa violenza è strutturale, cioè è anche economica, sociale, istituzionale, dei media ed ha luogo tra le mura domestiche come nei tribunali, sui luoghi di lavoro come nelle strade. Sappiamo che è trasversale alle stratificazioni ed alle classi sociali. C’è un solo fattore costante: è agita dagli uomini sulle donne, all’interno di una società patriarcale che la minimizza e la riduce a un’emergenza, da affrontare con nuove politiche securitarie e di controllo e sorveglianza dei nostri corpi.
Le istituzioni, lo Stato e il discorso mediatico dominante continuano di fatto a naturalizzarla. Per fare qualche esempio: è naturale che le donne vengano pagate meno degli uomini a parità di mansione, è naturale essere licenziate in maternità, è naturale che tutto il lavoro di cura, dei bambini e degli anziani sia sulle nostre spalle, come è avvenuto durante la pandemia. Secondo l’ultimo Global Gender Gap Report 2022, che analizza in tutto il mondo il divario tra il genere maschile e quello femminile nell’ambito della salute, dell’istruzione, dell’economia e della politica, le discriminazioni di genere in Italia sono vive e vegete. Il nostro paese si attesta al 63° posto (su 149 paesi considerati) per discriminazioni di genere e di questo passo ci vorranno ben 132 anni per raggiungere la piena parità!
Violenza di genere è l’obiezione di coscienza e i continui attacchi alla Legge 194 che ci espropria del nostra libertà e diritto di autodeterminarci e di decidere del nostro corpo! Violenza di genere sono i governi di destra che nominano cattolici ultraconservatori ed omofobi come Fontana a presidente della Camera e vogliono riportarci al medioevo!! Violenza di genere è essere arrestate e uccise per aver indossato in maniera scorretta il velo, come è successo in Iran a Mahsa Amini! Violenza di genere è quella sui corpi delle nostre sorelle migranti respinte alle insanguinate frontiere della Fortezza Europa, a cui si somma il nostrano razzismo istituzionale, i salari insufficienti e la violenza patriarcale! Violenza di genere è la mancanza di una educazione all’affettività e alla sessualità che sradichi le radici culturali, i pregiudizi e gli stereotipi dell’oppressione delle donne e delle soggettività non eteronormate!