CSA Officina Rebelde

Via Coppola 6, 95131, Catania

07-12-2020

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La crisi da Covid 19, caratterizzata dal duro lockdown imposto a tutta l'Italia, ha colpito duramente realtà autogestite ed autofinanziate come quella del C.s.a. Officina Rebelde di Catania situata nello storico e popolare quartiere di San Berillo.

Officina Rebelde è un gruppo di attivisti siciliani della sinistra antagonista che si è data la forma dell' associazione non riconosciuta e che gestisce da molti anni un centro sociale. La nostra associazione si è costituita ormai nel 2007 e le nostre idee di partenza sono state sin dall''inizio orientate dalle esperienze del movimento No Global, che a Seattle e a Genova lottò contro la globalizzazione, dal marxismo libertario del '900, ispirate da alcune pratiche anarchiche, dall'ecologismo e dal femminismo. Abbiamo trovato la sintesi di partenza tra tutte queste tendenze ed aspirazioni nell'esperienza, pratica e teorica, dello Zapatismo in Chiapas. La nostra intuizione e massima aspirazione era quella di rompere con le rigidità e gli schematismi che paralizzavano l'azione politica, con azioni immediate, pratiche, con attività sociali, culturali e mutuali che permettessero di portare l'immediatezza del sociale nel politico.

Il nostro spazio di aggregazione situato in Via Coppola n6 che a causa della pesante crisi post Covid-19 subita anche dalle associazioni sta facendo fatica a rimanere aperto, è per noi il cuore pulsante delle nostre attività. Crediamo infatti che gli spazi sociali siano una componente importante e vitale contro le politiche che dall’alto ci impongono isolamento e alimentano lotte tra poveri. Il C.s.a. Officina Rebelde è oramai il punto di incontro di una ricca e diversificata comunità umana che si incrocia e si contamina al suo interno, grazie alle sue iniziative e al lavoro quotidiano di molti attivisti. Spazi del genere riescono a rappresentare un momento di ricomposizione della precarietà e della frammentazione estrema nella quale si vive dentro le grandi città della crisi.

Noi viviamo gli spazi sociali come luoghi di condivisione, fuori dalle logiche del profitto, di saperi e di arte, di esperienze musicali, umane, di grandi riflessioni, luoghi dove si da vita a laboratori e si sostiene la cultura dello sport, luoghi al di fuori del proibizionismo moralista ed ipocrita della nostra società.

È per questo che alla luce del terribile anno trascorso nell’incertezza economica e che ancora non riesce a vedere una fine vi chiediamo un contributo per non far morire la nostra comunità che è stata vicina ai bisogni della città anche durante il lockdown nazionale di marzo 2020 senza mai fermarsi.

Come gli zapatisti del Chiapas, “Camminiamo domandando” e speriamo di trovare tante e tanti compagne e compagni di cammino lungo la nostra strada.
E questa è solo la nostra voce, che non detta la linea ma annuncia nuove rivolte.

Dalle montagne e dalle coste,

dalle città e dalle campagne,

dai quartieri popolari,

dalle scuole e dalle università,

dalle fabbriche e dai posti di lavoro,

dai centri sociali e dai comitati territoriali

del sud dell'est dell'ovest e del nord di questa Sicilia Ribelle

Le Rebeldesse e i Rebeldi

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